Wednesday, February 23, 2011

Sunday, February 20, 2011

La Mano - Thirault-Pagliaro








Ciao a tutti.
Due giorni fa è uscito in Francia il primo episodio de "La mano", una serie scritta da Philippe Thirault e disegnata da me per la Dargaud.
"La mano" è una serie la cui trama si sviluppa attraverso gli "anni di piombo" fino ad arrivare ai giorni nostri, raccontando la vita di cinque ragazzi, cinque amici, che spinti dalla convinzione di poter cambiare il mondo si ritroveranno a fare scelte sbagliate, scelte che divideranno il gruppo, scelte che segneranno le loro vite. Per sempre.

Con Philippe da subito abbiamo però deciso di raccontare più l'aspetto umano che quello politico, ci interessava di più raccontare la vita di cinque ragazzi, i loro amori , le loro gelosie, le loro incomprensioni, questo per cercare di rendere normali persone che ho sempre visto come alieni, per capire come sono stati possibili quegli errori e tutta quella violenza.


Ne parlo solo oggi, perché questi ultimi giorni li ho passati con Francesca a rileggerci il fumetto finito, pagina per pagina e, purtroppo, abbiamo trovato alcune imprecisioni nella sceneggiatura, che non ho saputo valutare per colpa di una non corretta traduzione da me fatta e da una mancanza di lucidità generata da alcuni problemi personali. Una in particolare, potrebbe generare delle incomprensioni e offendere qualcuno a me caro.
Chiedo quindi scusa in anticipo agli amici dell'ANPI, manifestando la mia assoluta buona fede e anche quella di Philippe, che ha commesso una leggerezza e che ha già provveduto a correggere il testo nella nuova versione. Inoltre mi accerterò che nell'eventulità di una possibile ristampa, l'editore proponga questa versione corretta e che, anche nell' edizione Italiana (se mai ci sarà), tali imprecisoni siano corrette.



Adesso vi racconto la mia giornata di ieri.
Con Francesca da subito iniziamo a valutare la situazione per capire come sia potuto accadere. Lei minimizza, fa un racconto di me che mi spaventa. Io vorrei piangere.
Racconta di un uomo stanco e sotto pressione da almeno quattro anni, racconta di un uomo sempre nervoso e ansioso, di un uomo il cui corpo si è fermato un paio di mesi per il forte stress.
Io vedo un uomo che non mi piace, perché ci vuole la testa per fare le cose giuste e se la testa non c'è, allora è meglio fare altro. Forse dovrei provare a ripartire, cercando di affidarmi alla persona che amo e che spesso non ascolto, perché sono una testa di cazzo.
Prendiamo il treno per Livorno, abbiamo una cena con amici e domani (oggi) ci aspetta una festa di laurea, sarà l'occasione per rilassarmi, penso. Affatto, non mi rilasso, Francesca cerca di tranquillizzarmi, mi dice che non è successo niente di grave: lei vede un sassolino, mentre io una montagna. Forse esagero.
Sto per esplodere.
Scendiamo dal treno e ci avviamo verso casa dei suoceri, Francesca mi tranquillizza, mi chiama scemino, ci scherza su dicendo: "Tanto non ti fila nessuno!!!".
Suoniamo il campanello.
La suocera mi viene incontro tutta festante e dice: "Il mi' genero è sull'Espresso! Il mi' genero è sull'Espresso!"
Sono paralizzato, non capisco.
Prendo l'Espresso e leggo questo trafiletto...





Ieri sono morto.

Wednesday, February 02, 2011

Garibaldi alla Mastro Pagliaro- parte prima

Oggi ho provato a realizzare una tavola per avere un'idea precisa della storia che andrò a realizzare.
Fare gli studi dei personaggi è importante, ma è dalla tavola che se ne comprende la forza, il sentimento. Nella tavola tutto si mescola, i segni prendono un significato e si scoprono cose nuove, emozioni, idee.
Fare fumetti significa non fermarsi mai.
Ciao


Tuesday, February 01, 2011